RIAPERTURE: come tornare alla normalità in sicurezza

Dopo il lungo periodo di “Lockdown”, che ha reso inevitabilmente la crisi sanitaria una vera e propria crisi economica, l’Italia sembra essere pronta a ripartire.

Da lunedì 18 maggio è stata disposta, dal DPCM del 17 maggio 2020 la riapertura delle attività dei servizi di ristorazione e degli stabilimenti balneari.

In particolare, per quanto attiene le attività di ristorazione, tale DPCM dispone che esse siano consentite “a condizione che le regioni e le province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica”.

Pertanto, anche alla luce della differente diffusione del virus, sono ammesse regolamentazioni differenti da regione a regione, che tengano dunque conto della particolarità territoriale.

Ebbene, proprio per far fronte all’annunciata “riapertura”, in data 16 maggio 2020 la Conferenza delle regioni e delle province autonome aveva già, in via preventiva, tracciato alcune linee guida per la riapertura delle attività produttive.

L’obiettivo di tali direttive è chiaramente quello di permettere una ripresa delle attività economiche, senza però con ciò mettere a rischio la salute pubblica e rendere dunque vani gli sforzi fatti finora.

Tra le varie attività disciplinate dalle Linee Guida vi sono quelle inerenti all’ambito della ristorazione.

Preliminarmente è bene definire cosa si intenda per “RISTORAZIONE”; con tale nozione si fa riferimento ad ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande quali, a titolo esemplificativo, ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie.

Ebbene, per tutte tali attività sono previste le seguenti linee guida:

  1. obbligo di predisporre un’adeguata informativa inerente alle misure di prevenzione, che sia comprensibile anche a clienti stranieri. Per adempiere a tale obbligo di informazione i ristoratori dovranno apporre nel locale l’apposita cartellonistica;
  2. vi è la possibilità, rimessa comunque alla facoltà del ristoratore, di misurare la temperatura di coloro che si recano nel locale;
  3. all’interno del locale dovranno essere disponibili i prodotti igienizzanti, anche in più punti;
  4. è opportuno che venga privilegiato l’accesso ai locali mediante prenotazione. Vi è poi l’obbligo per il ristoratore di conservare, per i successivi 14 giorni, l’elenco dei clienti che si sono recati nel locale;
  5. per i locali ove sono previsti dei posti a sedere vi è l’obbligo che non vi siano più clienti dei posti a sedere;
  6. per i locali dove non vi sono posti a sedere l’ingresso della clientela dovrà essere contingentato, al fine di garantire il distanziamento minimo interpersonale di 1 metro;
  7. nel caso in cui il locale disponga di spazi esterni sarà da privilegiare il loro utilizzo;
  8. la consumazione al banco è consentita solo se è assicurata distanza di 1 metro;
  9. non è ammessa la consumazione a buffet;
  10. è obbligatorio per il personale l’uso di mascherina e gel igienizzante;
  11. all’interno del locale deve essere favorito il ricambio d’aria;
  12. per quanto attiene alla postazione dedicata alla cassa, sarà possibile l’adozione di barriere (come il plexiglass); in assenza si dovrà provvedere all’utilizzo di mascherine e gel igienizzante;
  13. in merito alle modalità di pagamento è consigliabile procedervi dal tavolo (evitando dunque di spostarsi nella zona cassa), preferibilmente mediante l’utilizzo di carte elettroniche;
  14. I clienti dovranno usare la mascherina sempre quando non sono seduti al tavolo;
  15. Si raccomanda ai ristoratori di favorire la consultazione online dei menù o di prevedere menù plastificati e disinfettabili;
  16. All’interno del locale dovrà essere garantita la pulizia e disinfezione delle superfici di lavoro dopo ogni cliente.

Trattasi dunque di regole capillari che, come ormai noto, richiedono uno sforzo da parte dei singoli ristoratori. È evidente però che tutte le misure qui elencate necessitano altresì di una collaborazione da parte dei clienti che si recano nei locali pubblici, al fine di permettere la loro effettiva attuazione.

Chiaramente queste norme così stringenti sono un banco di prova circa per testare la possibilità di convivenza con il virus. L’auspicio è che vi sia una conferma della sua repressione con il contestuale allentamento graduale delle misure in atto.